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Glioblastoma

Cosa sono i glioblastomi?

Sono tumori primitividel cervello, composti da cellule scarsamente differenziate e che infiltrano il tessuto cerebrale sano. La genesi dei gliomi ad alto grado (grado III anaplastici e IV glioblastomi) viene attualmente ricondotta alla proliferazione di cellule staminali mutate (cancer stem cell), che costituiscono l’elemento principale proliferante della neoplasia, da cui generano e si differenziano le altre cellule di cui è costituito il tumore. Non si conoscono allo stato attuale le cause per cui si generano le glioma cancer stem cells.

Sono tumori frequenti?

I gliomi di alto grado costituiscono circa il 50% dei tumori primitivi cerebrali che definiamo intrassiali. Il GBM è caratterizzato da un’insorgenza ed evoluzione estremamente generalmente veloce ed è la forma più aggressiva ed infiltrante di glioma.

Chi è maggiormente colpito da glioblastoma?

Gli astrocitomi anaplastici e oligodendrogliomi (WHO III) sono più comuni nella quarta decade di vita, mentre i GBM (WHO IV) tra la quinta e la sesta decade di vita.

Qual è l’evoluzione del glioblastoma?

I glioblastomi crescono rapidamente e possono diffondersi in altre regioni del sistema nervoso centrale. In una ristretta percentuale dei casi, circa il 10%, possono essere multicentrici sin dall’inizio.

Come sono trattati i glioblastomi?

Il trattamento è multimodale e prevede la combinazione di chirurgia, radioterapia e chemioterapia (Protocollo Stupp). Scopo del trattamento chirurgico è l’asportazione il più estesa possibile, nel rispetto delle funzioni cerebrali, della componente tumorale che prende il mezzo di contrasto in risonanza magnetica. Lo scopo è di ridurre l’effetto massa sul parenchima cerebrale circostante, migliorare i sintomi, ottenere diagnosi istologica e molecolare e facilitare la terapia coaudiuvante.

I fattori prognostici includono età, performance status, grado, marcatori specifici (cioè metilazione MGMT (Methylation of the promotor region of the O6-methylguanine-DNA-methyltransferase), mutazione IDH1|2, co-delezione 1p19q, sovra-espressione di EGFR, ATRX) e l’EOR. I trattamenti dei gliomi alto grado rimangono una sfida importante, soprattutto considerando la natura diffusa e infiltrante del tumore, che limita le possibilità di rimozione chirurgica oltre i limiti funzionali.

Il trattamento chirurgico si avvale dell’uso delle più moderne tecnologie intraoperatorie, quali la neuronavigazione, le tecniche di brain mapping, il monitoraggio neurofisiologico intraoperatorio, la fluorescenza intraoperatoria mediante uso del 5-ALA, l’ecografia intraoperatoria e l’aspirazione ad ultrasuoni, che consentono di massimizzare la resezione chirurgica riducendo il rischio di provocare un danno al tessuto cerebrale sano circostante. L’intervento chirurgico può avvenire in anestesia generale o, meno frequentemente con questa patologia, a paziente sveglio, la cosiddetta “awake surgery”, a seconda del coinvolgimento o meno di aree funzionalmente importanti. L’obbiettivo è massimizzare l’asportazione tumorale riducendo il rischio di danni funzionali. Dopo la chirurgia si procede con la terapia coadiuvante, cioè chemio e radioterapia. La temozolamide e la radioterapia rappresentano il protocollo di prima scelta secondo linee guida internazionali nel trattamento adiuvante di queste neoplasie.

Nei pazienti in cui un trattamento chirurgico massimale non è eseguibile estensione della lesione, età del paziente o coinvolgimento di aree funzionali, si procede con una biopsia (ad ago o a cielo aperto) per confermare la diagnosi istologica e molecolare (importante la valutazione di MGMT per impostare i trattamenti adiuvanti post-opertaori).

Ci sono tipi di trattamento locoregionale possibili nei casi di glioblastoma?

In casi selezionati la chirurgia può comprendere il posizionamento a livello del cavo chirurgico di “wafer” di un farmaco denominato Gliadel®, composti da un polimero di cellulosa riassorbibile imbevuti di un chemioterapico (carmustina), rilasciato progressivamente nel tessuto circostante il cavo chirurgico.

Come ci si comporta in caso di recidiva di glioblastoma?

La gestione ottimale della recidiva va discussa nell’ambito di un team neuroncologico dove la chirurgia mantiene un ruolo in casi più selezionati e precisamente nei casi in cui la ricrescita è circoscritta. Il ruolo più importante a questo punto è assunto da seconde linee chemioterapiche.