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Meningiomi

Cosa sono i meningiomi?

Originano dalle cellule di rivestimento dell’aracnoide delle meningi. Benché la maggioranza siano benigni, possono talvolta manifestare anche delle note di aggressività.

Sedi frequenti sono:

  • la convessità
  • la regione parasagittale
  • la fossa cranica posteriore
  • l’angolo ponto-cerebellare
  • la base del cranio.

Possono essere associati a neurofibromatosi di tipo 2. Sono in genere singoli, ma possono anche essere multipli.

Il meningioma ha una crescita lenta, senza infiltrazione delle strutture nervose, che vengono compresse e dislocate. Per questo motivo può raggiungere anche dimensioni ragguardevoli prima di dare disturbi. Esistono anche rare forme maligne, che tendono ad invadere i tessuti adiacenti.

Sono frequenti?

Rappresentano il 20% di tutti i tumori primitivi dell’encefalo e si presentano più spesso negli adulti di sesso femminile. Nel 90% dei casi sono intracranici. Solo l’1,5% di tutti i meningiomi si presentano nell’infanzia.

Quali sono i sintomi?

I sintomi sono causati dalla compressione diretta e dall’edema spesso associato e variano in rapporto alla sede.

Le manifestazioni più comuni sono:

  1. per i meningiomi della convessità: cefalea, crisi epilettiche, confusione,cambiamenti della personalità, deficit di forza.
  2. per i meningiomi della base: interessamento dei nervi cranici (es. disturbi della motilità oculare o della vista, dell’olfatto o deglutizione).
  3. per i meningiomi della fossa cranica posteriore: ostacolo alla circolazione liquorale con conseguente idrocefalo (cefalea, vomito, sonnolenza) e problemi di equilibrio.

Come sono diagnosticati?

Sebbene la loro relativa iperdensità rispetto al parenchima li renda visibili alla TC, l’esame d’elezione resta la Risonanza Magnetica. Tendono ad impregnarsi più o meno uniformemente con il mezzo di contrasto. La TC può essere comunque utile per valutare l’iperostosi che alle volte si realizza quale reazione dell’osso alla base di impianto tumorale.

Come sono trattati?

Il trattamento di scelta è quello chirurgico con asportazione completa anche della base d’impianto. Se l’asportazione non può essere radicale per il particolare tipo di impianto del meningioma, la possibilità di recidiva viene stimata dal 10% al 20% .

La radiochirurgia può essere utile quando il tumore non è completamente rimosso, in zone particolarmente delicate (seno cavernoso) o in pazienti compromessi da punto di vista generale. Un trattamento radioterapico post-chirurgcio viene comunque consigliato nei casi che risultano istologicamente aggressivi.

Nei casi di meningioma di piccole dimensioni a componente prevalentemente calcifica, in assenza di segni clinici, può essere impostata una attenta osservazione nel tempo.

Per lesioni residue a livello del seno cavernoso, dopo la chirurgia può essere indicato un trattamento di tipo neuroradiochirurgico (Gamma Knife o Cyber Knife)

Qual è l’aspettativa di vita?

Solitamente la spettanza di vita non è compromessa dal tumore, trattandosi nella maggioranza dei casi di forme benigne, ma bisogna considerare la possibilità di recidive, anche a distanza di tempo. I meningiomi con impianto alla base cranica, soprattutto in sede petroclivale, comportano coinvolgimento di importanti strutture nervose e quindi maggiori difficoltà chirurgiche per cui vi è una percentuale di rischio di deficit neurologici residui.